Vogue Glitter. Madison Beer

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Vogue Glitter. Madison Beer
Vogue Glitter MADISON BEER. Photos by Michel Comte
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Quando le propongo di fare l’intervista a casa mia davanti a un piatto di lasagne made in Italy, accetta immediatamente (rigorosamente quanto discretamente accompagnata dal padre e dal suo agente). «Amo l’Italia e la sua cucina: polpette, mozzarella e arancini di riso sono in cima alla lista». Giovanissima, effervescente, sorriso smagliante, capelli lunghi neri, top e jeans neri, Madison Beer è la cantante sensazione del momento. È stato Justin Bieber a scoprirla su YouTube. Madison ha appena compiuto sedici anni, ma la sua voce è già una delle grandi promesse su cui punta l’etichetta Island Records. Il suo ultimo video “All For Love”, girato con il boyfriend Jack Gilinsky, anch’egli cantante, al momento della nostra chiacchierata ha raggiunto tre milioni e 700mila views; e il suo seguito, altrettanto milionario, sui vari Instagram, Twitter, Tumblr e Facebook continua a crescere. Sul tavolo, antipasti vari, burrata e pomodori le ricordano un suo viaggio in Italia. «Sono stata a Capri con mia nonna: credo che sia uno dei posti più belli al mondo. Ho fatto il bagno nella Grotta Azzurra e ho visto un calzolaio farmi un paio di scarpe in meno di un’ora. Incredibile». Nel 2012 una sua cover di un successo di Etta James del ’61, “At Last”, attrae l’attenzione di Bieber che condivide il video con i suoi fans via Twitter. Gli bastano meno dei canonici centoquaranta caratteri: «13 anni! Wow!». Questione di poche ore e Madison riceve migliaia di hits. «Sono cresciuta a Jericho, un paesino di Long Island, per me quei numeri erano come se fossero milioni». Il giorno dopo Scooter Braun – manager non solo di Bieber, ma anche di Carly Rae Jepsen, Ariana Grande e PSY – si mette in contatto con la madre Tracie. «Tutto è cominciato da lì», prosegue Madison. «Ho sempre voluto cantare, anche se in casa hanno iniziato a prendermi sul serio solo verso i sei anni. Quando mi chiedevano cosa volessi fare da grande la risposta era sempre la stessa: cantare. I video che ho postato su YouTube li ho messi per divertimento, non certo perché pensavo a una carriera. Sono diventati virali, centinaia di migliaia di click per vedermi cantare Lauryn Hill, Sam Smith, Adele e Bruno Mars». L’incontro con il suo mentore accade solo qualche mese dopo la firma del contratto. «La prima volta che ho incontrato Justin è stato al gala di Pencils of Promise, la fondazione del fratello di Scooter che raccoglie fondi per costruire scuole e strutture in Asia, Africa e America Latina in cui educare i bambini che non hanno mezzi economici per studiare. Siamo diventati subito amici, abbiamo tante cose in comune: l’amore per la musica prima di tutto. Sono molto fortunata ad avere uno come Justin che mi copre le spalle; i suoi consigli sono preziosi, mi ha insegnato a non farmi influenzare da tutta la negatività che circola in rete. Impossibile piacere a tutti, l’importante è rimanere concentrati sui propri obiettivi». Sorride: «Sto imparando a reagire con filosofia, ho tempo per migliorare ». Nonostante sia già famosa – sebbene abbia pubblicato solo singoli e non sia ancora uscito il suo primo album – Madison ha una vita normale. «Sono all’ultimo anno di liceo, e ogni giorno ho lezioni di canto; nel pomeriggio esco poi con gli amici o vado a fare shopping con la mia stylist. Ultimamente sono stata invitata per la prima volta alle sfilate della fashion week di New York, e mi sono divertita. La moda mi entusiasma, quasi quanto la musica. Ogni sera, alle nove, vado in studio a registrare; mi sento molto più felice quando lavoro, quando creo qualcosa di nuovo. Ma non vado quasi mai a dormire dopo l’una di notte: sono mattiniera. Il mio fidanzato Jack (del duo pop rap Jack & Jack, ndr) è una delle mie fonti d’ispirazione: sto vivendo il mio primo grande amore e le emozioni che provo sono fortissime. Jack è la persona con cui passo più tempo, quindi è molto presente anche nelle mie canzoni. Non litighiamo quasi mai; quando succede mi siedo al piano e lascio uscire tutte le mie emozioni. Abbiamo un bel rapporto, parliamo molto, ci si confronta, anche se trova sempre il modo per farsi perdonare. L’importante è non serbare rancore». Madison ha recitato anche nel film “Louder Than Words” di Anthony Fabian, al fianco di David Duchovny e Hope Davis. «È stata un’esperienza toccante che mi ha permesso di avere un contatto con le sofferenze dei bambini malati. Successivamente ho cantato in un ospedale: era un concerto di beneficenza per il Children’s Hospital di Los Angeles. Credo che ogni artista debba offrire il proprio aiuto: oggi, con i social media, si può davvero fare la differenza. Aiutare il prossimo era una cosa che mi diceva sempre mia nonna quando mi dava la mancia al compleanno. Quand’ero in terza elementare le chiesi se poteva anticiparmi i soldi per il regalo dei tre anni successivi in modo da poter donare tutto a bambini meno fortunati di me». Altra passione di Madison sono gli animali. «Ho due cani, Zeppelin e Boo-Boo, e due conigli, Ciccy e Buzz, come l’astronauta di “Toy Story”. Gli animali, al pari della musica, ci insegnano ad amare». La presenza fattiva di Madison nelle proprie canzoni è costante. «Ho sempre composto molto. Scrivo i miei testi, ma finora non ho avuto il coraggio di cantare canzoni scritte solo da me». Sa che ha ancora molto da imparare prima di “buttarsi”. «È un processo complicato. La musica è la passione della mia vita, una grande fonte di conforto. Quando i miei si stavano separando, mi ha aiutato a superare le frustrazioni. Quando sono triste, mi basta ascoltare una canzone per cambiare umore. La musica mi ha fatto scoprire emozioni che non sapevo esistessero. Ispira la mia creatività. È la mia pozione magica».

Roberto Croci, Vogue Italia, novembre 2015, n.783, pag.89